In linea generale, si parla di mola parziale quando si esprime il corredo genetico materno e l'embrione o il feto sono presenti; la presenza di solo corredo paterno si associa a mancanza di embrione o feto. Eccezionale è la mola parziale tetraploide, con tre corredi genetici paterni ed uno materno. Esistono mole parziali diploidi in cui, se è presente embrione, può ipotizzarsi la presenza contemporanea di una mola parziale e di una completa nello stesso caso. La mola parziale diploide sembra associata a un tasso di malattia trofoblastica persistente più elevato, il che richiede, spesso l'esecuzione di una chemioterapia più lunga ed intensa.
Nella mola completa in genere il patrimonio genetico è tutto di origine paterna. L'assenza, in entrambi i casi, del patrimonio genetico materno, spiega l'assenza dell'embrione. Tutte le mole complete, perciò, sono diploidi e col solo DNA paterno. La presenza di DNA mitocondriale materno avvalora l'ipotesi della fertilizzazione di un uovo senza patrimonio genetico materno da parte di uno spermatozoo o di due spermatozoi, comunque senza contributo genetico materno.
Coriocarcinoma
Il corioadenoma (mola invasiva) è un'invasione locale del miometrio da parte della mola idatiforme.
Il coriocarcinoma è un tumore invasivo, di solito diffusamente metastatico. Esso può avvenire dopo una mola idatiforme, un aborto spontaneo, una gravidanza ectopica oppure una gravidanza a termine.
Tumore del sito placentare
Esso è estremamente raro. Se la malattia è confinata all’utero, si ricorre all’isterectomia, possibilmente seguita da chemioterapia. Nel caso la malattia si diffonda ad altri organi, il trattamento è tipicamente chemioterapico ed in alcuni casi chirurgico.
L'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), classifica le mole parziali e complete come malattie precancerose. Questo significa che se la malattia è trascurata, la mola può evolversi in cancro. Quando ciò accade essa è detta mola invasiva.
Coriocarcinoma e tumore del sito placentare sono invece classificati come cancri.
Fortunatamente la percentuale di guarigione da una malattia trofoblastica è del 94%, mentre per le donne con una mola idatiforme la percentuale è quasi del 100%.
|